venerdì 1 dicembre 2006

APPENDICE IV: La differenza fra piante ed animali

Ad un certo punto del corso dell'evoluzione sono apparse le prime rudimentali fibre muscolari, queste hanno permesso ai protorganismi che si muovevano di quà e di là a caso nell'acqua o nell'aria del nostro pianeta di iniziare, prima goffamente e poi via via in maniera sempre più perfezionata, a dirigersi verso determinati stimoli.

Viene da sé che se il protoorganismo si dirigeva verso il cibo non faceva nessuna differenza se il cibo era di orgine, vegetale o no, se stava fermo o si muoveva. Quello che successe fu che si scatenò in alcuni organismi una gara a chi evolveva sistema di movimento sempre più funzionali e coordinati.

Ma il coordinamneto necessita di un'immensa attività di gestione informativa, fu così che si svilupparono sistemi informativi interni agli organismi deputati alla gestione dei muscoli.

In questo modo nacque il sistema nervoso, il quale a sua volta per espletare meglio la sua funzione ebbe bisogno di promuovere un ganglio e controllore dell'intero sistema, dando origine poi al cervello.

Quando gli animali hanno iniziato a predarsi tra loro per recuperare energia, hanno sviluppato specifici sensori e cellule specializzate per la diffusione dei segnali. Le reazioni rapide e il movimento coordinato sono diventati fondamentali per trovare cibo e compagni. Il sistema nervoso e il cervello sembrano essere quindi una conseguenza del movimento, o meglio della corsa al movimento scatenata dalla competizione evolutiva tra specie la cui fonte di energia sta in altre specie.

Questa è appunto al seconda grande differenza tra organismi animali e vegetali, i primi si muovo in maniera evidente, i secondi si muovono a livello fenotipico.

Le piante ricavano l'energia dal sole per mezzo della fotosintesi; visto che il sole è sempre disponibile, il movimento non è mai stato un fattore critico cosicché qualsiasi movimento fatto dalla pianta è il risultato della ricerca del sole o di una strategia di difesa operati su scala estremamente più piccola rispetto agli organismi animali e agli uomini. Per la pianta la fonte di energia dell'ambiente è una stella posta a qualche milione di chilometro con la quale la pianta deve ottimizzare uno sviluppo fenotipico adattando la propria crescita e il suo sviluppo.

I rizomi costruiscono una prospettiva tridimensionale del loro spazio locale, ed elaborano un movimento in funzione dei flussi di fotoni che percepiscono.

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